Caro Lettore,
per un breve periodo ho pensato che le Instagram Stories non servissero a niente. La curiosità verso i social mi ha spinto a testarle e da allora non le ho più abbandonate.
Ammetto con estrema sincerità che mi hanno aiutata a sciogliere un po’ della mia timidezza e a fortificare il mio stile. Il regalo più bello, che le Instagram Stories mi hanno fatto, è però un altro. Attraverso questo strumento sono riuscita a creare una piccola community che legge il blog e che si fida di quello che dico riconoscendo impegno e trasparenza.
Il concetto “community su Instagram Stories” è ben lontano da quei rapporti basati sullo scambio like e commento perché vogliamo farci un favore o perché usciamo insieme. Creare una community è un vincolo che si instaura tra te e le persone che si fidano del tuo lavoro e apprezzano quello che fai per mille motivi diversi (intrattenimento, utilità, impegno, sintonia).
Questo post nasce per raccontarti quello che le Instagram Stories mi hanno insegnato e fatto capire attraverso il lavoro degli ultimi otto mesi, tra rubriche create, domande e risposte ricevute.
Un vecchio post di Skande riportava questa frase “ogni tua comunicazione racconta il tuo stile. Cosa vuoi far percepire di te? Puoi essere divertente, pratico, spirituale o famigliare. In base al pubblico a cui vuoi arrivare, devi cercare la giusta comunicazione”.
Lo stile deve trapelare da ogni tua stories. Puoi scegliere un colore ridondante come sfondo per un certo argomento, sticker o emoji particolari e un tone of voice che ti appartiene, che senti tuo.
Tutto questo ti permette di diventare riconoscibile, di essere seguito proprio perché quel tuo modo di fare nelle Stories piace.
Qualche dettaglio è nato in maniera del tutto naturale come aprire le stories sempre con “ciao instagrammoni!” o chiamare il Duomo di Firenze “testone”.
In altri casi ho cercato di capire, facendo prove su prove, come la mia spontaneità ed entusiasmo potevano venir fuori al meglio. Ho compreso alla fine che dovevo sciogliermi e trovare il coraggio di espormi senza soffrire del giudizio degli altri. Da quel momento non mi sono più fermata (a volte ho delle ricadute ma credo vada bene così).
Tutto quello che raccontiamo e che facciamo vedere nelle Instagram Stories siamo noi. Racconta di noi anche la stories di un semplice luogo in cui abbiamo scelto di andare a cena.
Non devi fingere di essere quello che non sei, non devi mentire sui tuoi sogni e obiettivi, non devi sponsorizzare qualcosa senza comunicarlo, non devi promuovere qualcuno solo per ricevere in cambio qualcosa.
Pianificare, gestire e creare una strategia è necessario per essere presi sul serio e per far decollare il tuo progetto, qualsiasi esso sia. Tutto questo deve essere raccontato in linea con la propria persona e con la massima sincerità. La fiducia, che si guadagna giorno dopo giorno, è un vincolo che si spezza facilmente soprattutto sui social.
Ho imparato a scrivere anche delle mie debolezze, dei miei dubbi. Siamo umani e ognuno, in modo diverso, attraversa fasi di incertezza che si scontrano con la vita di tutti i giorni.
Raccontarci in pillole (siamo sempre sulle Stories quindi, come nella vita, è meglio non essere troppo ridondanti ^_^) ci permette di conoscere meglio chi ci segue e di confrontarci per ricevere punti di vista che potrebbero farci cambiare la visione di quello che stiamo scrivendo.
I “Pensieri della mezzanotte” sono ormai un appuntamento fisso delle mie Stories. È una stories che creo, da mezzanotte in poi, in cui scrivo dei pensieri sparsi che possono riguardare la giornata appena trascorsa o qualsiasi altra cosa. Con il tempo e inconsapevolmente è diventata una vera e propria rubrica in cui lo sfondo è sempre personalizzato. Mi piace e piace a chi mi segue.
Non ho mai saltato una sera anche quando ero in difficoltà nel produrli. È un impegno che mi sono presa e che voglio rispettare ma qualche volta è un po’ più difficile di altre.
Anche se una rubrica è divertente, semplice e immediata non vuol dire che non stia fornendo un contenuto di valore. Per creare un appuntamento da non perdere, che faccia la differenza, ci vuole non solo creatività ma costanza e impegno proprio come nel blogging.
Menzionare un profilo per uno stile particolare, consigliare hashtag da usare, fornire nomi di App da provare sono azioni bellissime da fare. Aiutiamo chi ci segue a scoprire qualcosa di nuovo e utile e appoggiamo il buon lavoro di altri bravi instagramer, utenti, blogger.
Creare una community, attraverso i social e quindi anche con le Instagram Stories, non è mai un lavoro a senso unico. È scambio continuo e arricchimento perché è un dare e un avere.
Sulle stories ho imparato che non dobbiamo mai risparmiarci, essere generosi è importante e appagante.
Valina
Molto interessante il tuo articolo e i metodi che sei riuscita a creare per le tue Instagram Stories.
Complimenti, il tuo blog è una chicca! **
Grazie mille Alessia!
Molto interessante il processo di gestione di una community che hai descritto! Trovo fondamentale anche il fatto di “avere un proprio stile”
Verissimo Elena!
Esattamente Valentina, un passaggio immancabile curare lo stile personale 🙂