Caro Lettore,
continua il mio viaggio verso la Cornovaglia. Da Bath ho preso il treno verso Newquay, situata a sud-ovest della Cornovaglia. Prima di visitare il Dorset, in particolare la parte della Jurassic Coast, mi sono fermata nella cittadina dei surfisti per ben sette giorni.
In questa settimana ho camminato, visitato, respirato aria fredda e calda, visto colori, sentito la sabbia tra i capelli, fatto il bagno in 20 secondi, mangiato scones, fish&chips e pasty, sbagliato sentiero, scritto articoli in bus (quasi mi sentivo male!), cambiato scarpe, preso il sole a strisce, saltato sulle scogliere e riflettuto sempre sulle scogliere.
In questa settimana, in viaggio in Cornovaglia, ho conosciuto quattro persone diverse che per un motivo o per un altro mi hanno colpita.
1. Il ragazzo di Vicenza che preparava la Margherita da Rossi’s Pizzeria, una delle pizzerie più buone di Newquay. Sorriso contagioso e capelli stile telefilm anni Novanta, vive e lavora in Cornovaglia. Rimarrà qui fino a fine novembre, momento in cui Newquay si trasforma in una “Ghost Town”. Mi ha detto che adora surfare. Ha fatto pronunciare al suo collega british “grazie mille”.
2. La signora russa che abita a Mosca. Occhi freddi, pantaloni ampi, t-shirt anni Ottanta. Gentile, socievole con un buon inglese. Mi ha raccontata di Mosca, dei suoi colori e della differenza economica tra il centro e le zone di periferia.
3. Il signore italiano che ho conosciuto al supermercato. Comprava patate e olio di girasole e indossava lo stesso dopobarba che si metteva mio padre la domenica mattina.
Lavora, in Cornovaglia da febbraio, per un’azienda italiana circondato da italiani e proprio per questo, non aveva ancora imparato una sola parola di inglese. Mi è venuto incontro, ha capito che ero italiana, mi ha stretto la mano e i suoi occhi hanno sorriso così tanto che mi hanno inondata di emozione.
4. Il surfista. Quello che comprava la tuta da Sainsbury’s, quello che camminava con la tavola tra i sentieri della scogliere, quello che cascava in acqua, quello che non abbandonava mai il gruppo, quello che correva sulla spiaggia, quello che si esaltava per l’ottima prestazione.
Ho conosciuto il surfista, ho percepito la passione e la dedizione, ho visto e ammirato quel modo di vivere che viaggia all’unisono con l’amore per ciò che si fa.
Dopo volevo imparare a surfare.
Valina
Quello che traspare da ciò che scrivi da l’idea di un viaggio fra nostalgici ricordi, nuove scoperte e sorpresa per la spontaneità altrui.
Enjoy
Grazie Cla! Quanto è bella la spontaneità!
Quando scrivi si sentono le emozioni ma soprattutto è come guardare un films sembra di essere lì.
Baci
Grazie Sonia, sei sempre così gentile!
Ho letto il tuo articolo camminando tra i giardini e cavolo,sembrava di essere nella spiaggia accanto a te potevo sentire la sabbia sotto i miei piedi ma soprattutto immaginavo le varie persone che hai incontrato. sei brava a scrivere,non arrenderti perché articoli come questi non li ho mai letti. Un abbraccio forte. Mari
È proprio quello che volevo fare! Grazie!!!