“Vorrei insegnarti la scrittura. Marcus, non perché tu possa imparare a scrivere, ma affinché tu possa diventare uno scrittore. Scrivere romanzi non è una cosa di niente: tutti sanno scrivere, ma non tutti sono scrittori.”
“E come si fa a sapere di essere uno scrittore, Harry?”
“Nessuno sa di essere uno scrittore, Marcus. Glielo dicono gli altri.”
La verità sul caso Harry Quebert, Joël Dicker, pag. 69.
“Writing is something that you don’t know how to do. You sit down and it’s something that happens, or it may not happen. So, how can you teach anybody how to write? It’s beyond me, because you yourself don’t even know if you’re going to be able to. ”
Charles Bukowski
C’era una volta Sullo scrivere e su quel pazzo di pubblicista, primo atto.
1. Avrei voluto scrivere a Domitilla, avrei voluto dirle che il suo post Consigli per giovani giornalisti mi aveva spaventata. Avrei anche voluto scriverle che aveva torto, che si era limitata a raccontare solo la sua storia. Invece no. Domitilla ha ragione e purtroppo, a distanza di quattro anni dalla pubblicazione del suo post, c’è sempre qualcuno che ti chiede di lavorare gratis o qualcuno che ti “paga una miseria”.
Io però ho seguito il suo consiglio, ho deciso di puntare in alto consapevole dei rischi. Sapevo che non avevo niente da perdere e avevo bisogno di fare esperienza.
L’ho fatta ma non ne ho mai abbastanza, proprio come con le borse.
2. Ho lavorato gratis e credo di aver pensato che potesse andar bene così perché in fondo io non avevo esperienza. Dopo 6 mesi ho mollato la collaborazione perché non volevo starci più. Il “tipo” ha provato a farmi cambiare idea pur non offrendomi nessuna prospettiva futura. Ero convinta, volevo lasciarlo. Ero così convinta che non mi sono riconosciuta. Non mi sono riconosciuta perché in parte avevo abbandonato la fragilità del “periodo da novizia”. Avevo voglia di scrivere solo per me e in quel momento, circa un anno e mezzo fa, mi sono promessa che mai avrei lavorato gratis per qualcuno se non nel caso in cui, come scrive Riccardo Esposito, avrei avuto veramente da guadagnarci.
Ho ricevuto quattro proposte di lavoro gratuito da gennaio, ho detto NO quattro volte. Non sono famosa, non sono influente ma questo non è un buon motivo per accettare. Sento che, attraverso quei quattro NO, ho dato valore al mio lavoro. Scrivo, mi impegno, voglio migliorare, leggo, lavoro e correggo gli errori e allora… perché non dovrei essere pagata?
3. Ti racconto questa storia perché spero di regalarti l’energia necessaria per dire NO a tua volta. Non ho rimpianti, vado fiera del mio percorso anche se viaggia a velocità ridotta. Non ho paura perché sono troppo curiosa di scoprire cosa mi regalerò domani.
Niente mi rende serena come la scrittura. È qualcosa che senti dentro quasi come un formicolio, come quando trovi il vestito che ti calza a pennello, le scarpe con tacco alto che non ti fanno male (quasi utopia), l’uomo giusto o il finale di una serie tv che non ti delude.
4. Sullo scrittura e le sue tecniche e i suoi vari ed eventuali esercizi ti consiglio i 100 consigli per scrivere con stile (non solo per blogger) di Sabina e Manuela su Socialmediaholic, io devo lavorare sull’editing (spesso sono contorta e ridondante, lo so) e la grammatica. Per quest’ultima ti suggerisco, come sempre, un buon dizionario, vedi I dizionari dello scrittore di Daniele Imperi su Penna Blu.
5. Io mi organizzo sempre così perché è proprio in questa confusione che riesco a scrivere, qui trovo il mio equilibrio.
6. Quando scrivo un pezzo per Il Reporter, per avere una fonte veloce ovviamente mi affido alla rete. Fonte veloce non è sinonimo di fonte sicura. Leggo a tappeto tutto ciò che riesco a trovare così so che riuscirò a tracciare le linee dell’articolo con date e fatti attendibili. Detto questo credo che sul web esistano fonti autorevolissime ma io preferisco, per evitare grosse falle, controllare accuratamente.
Oggi è uscita la versione digitale del mio pezzo sulle ville Favard a Firenze, lo sapevi che nella culla della cultura esistono due ville con lo stesso nome? A scrivere il Vox Populi mi sono divertita tanto!
Non dimenticare di divertirti, fallo più che puoi.
7. Possiedo un solo paio di Miu Miu. Sono delle Mary Jane bicolor. Sono bellissime. Quello che non ti ho detto è che mai avrei pensato che sarei riuscita ad acquistarle (costano tantissimo, Miuccia!).
Oggi il mio pezzo su Villa Favard è stato inserito in prima pagina (ok, in basso a destra e solo il titolo). Quello che non ti ho detto è che mai avrei pensato che sarei riuscita a finire “in basso a destra”.
Si chiama passione.
Valina
Per scalare una montagna si parte dalle pendici, tu ci stai riuscendo da sola, brava continua così e vedrai quando sarai in cima, tutto il tuo percorso avrà un significati ed un valore particolare.
Francy grazie che mi segui sempre!
“don’t even know if you’re going to be able to. ” la dice lunga Bukovoski. La dice lunga anche andare dove il tuo cuore desidera …